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Almanacco psicomagico: Luglio, pronti alla mietitura

Nato nel Medioevo, l'Almanacco (dall'arabo المناخ al-manākh, ovvero "lunario"o"tavola astronomica") è una pubblicazione simile al calendario ma ricco di tante altre informazioni. Oltre a registrare i giorni dell'anno, gli almanacchi fornivano infatti utili indicazioni astronomiche, previsioni atmosferiche e tutta una serie di pratici consigli... Scopri l'Almanacco psicomagico: Benvenuto Luglio!

In origine, per il calendario romano di Romolo, questo era il quinto mese dell'anno e si chiamava di Quintile (Quintilis). Il nome fu poi cambiato in Iulius per volontà di Marco Antonio e in onore di Giulio Cesare, nato proprio in questo mese.


Fu Giulio Cesare a "riformare" l'antico calendario, portandolo all'assetto che noi oggi conosciamo. Cesare stabilì che l'anno avrebbe avuto 365 giorni e che ogni quattro anni si sarebbe intercalato un giorno supplementare. E' nato cosi il concetto di anno bisestile.


Il nuovo calendario "giuliano" prevedeva anche che l'anno, sempre più distante dal naturale ritmo delle stagioni non cominciasse a Marzo, bensì a Gennaio (Ianuarius), mese dedicato a Giano, il dio bifronte, proprio perché segnava il passaggio dal vecchio al nuovo anno.


Luglio è il cuore dell'estate, un mese in cui la Natura dona frutta e il sacro grano, ormai maturo, può essere mietuto. La mietitura è un'attività agricola colma di sacralità e di simboli: ciò che si raccoglie a luglio permetterà di sopravvivere al prossimo inverno...

 

Curiosità di Luglio

Tra fine Giugno e metà Luglio si miete il grano, un’operazione che nei tempi antichi era considerata sacra, spesso accompagnata da cerimonie e rituali che scandivano la vita contadina.


Secondo un'antica credenza, nel raccolto di Luglio si manifestava una forza, una sorta di energia, che in base ai popoli e alle culture prendeva diversi nomi: presso gli Arabi questa si chiamava "Il Vecchio",nei paesi anglo-germanici si parlava della "Madonna del grano", i popoli slavi credevano invece nella "Madre della spiga"...



Questa "energia" sacra si nascondeva proprio nell’ultimo covone o nelle ultime spighe, i cui granelli si mescolavano già alla semente autunnale per garantire un buon raccolto l’anno seguente.


Secondo altre leggende, lo Spirito del grano poteva anche assumere forme umane. S'incarnava, ad esempio, nel forestiero che attraversava per caso i campi durante la mietitura, oppure nel mietitore che tagliava l’ultimo covone... Si credeva, infatti, che lo Spirito del grano si divertisse ad "appiattirsi" tra le spighe indietreggiando man mano che la mietitura avanzava. Allora, privato delle spighe, ovvero del suo ultimo rifugio, prendeva ormai possesso del corpo del mietitore a lui più vicino!


 

Rituale psicomagico di Luglio:"Crea il tuo spaventapasseri"


« Io chiederò lo stesso un cervello invece del cuore » disse lo Spaventapasseri « perché uno stupido non saprebbe che farsene di un cuore, anche se ne avesse uno ».

- Il Mago di Oz



Ecco la famosa replica di uno dei personaggi più amati nella storia della letteratura. Si tratta dello Spaventapasseri de Il meraviglioso mago di Oz, celebre romanzo per ragazzi scritto da L. Frank Baum nel 1900.


Lo Spaventapasseri è un insolito personaggio, così elegante e ben fatto da farsi passare per un vero essere umano. Nessuna cornacchia osa avvicinarsi a lui.


Eppure, un giorno, la cornacchia più astuta si accorge della realtà delle cose e convince le sue compagne della vera natura del loro nemico. Non un uomo in carne ed ossa, ma un semplice fantoccio!


Cosi, le cornacchie ritrovano il loro coraggio e attaccano i campi, devastandoli completamente e lasciando il povero Spaventapasseri nella più totale disperazione...


Sarà proprio l'astuta cornacchia a consolarlo, alla fine, dicendo allo Spaventapasseri che è davvero un uomo quasi perfetto, solo gli manca un po' di cervello...



Lo spaventapasseri è uno dei simboli dell'estate contadina. Tradizionalmente a forma di croce, questo artefatto veniva anticamente usato anche come talismano magico.


Si pensava che questo simbolo potesse invocare l’aiuto e la protezione di Dio sul lavoro, sulla crescita e sul raccolto dei contadini. La croce poteva essere utile anche nei periodi in cui si prospettavano calamità naturali come grandine, siccità o invasione di locuste.
La croce si installava nel bel mezzo del campo, sia esso destinato a frutteto o ad orto, come segno propiziatorio. Col passare del tempo la croce cominciò ad essere rivestita di materiali come: paglia, tessuti, abiti vecchi, cappelli, sciarpe e accessori simili. Questi cominciarono a far assumere alla croce il tipico aspetto di “guardiano del campo” con il preciso scopo di intimorire i passanti....

- Tratto dal blog "Abruzzo Forte e Gentile"


Per questo rituale psicomagico, prova a creare il tuo Spaventapasseri personale.

"Piantalo" in un grande vaso dentro casa e, per tutto il mese di Luglio, confessa, a lui solo, le tue idee più "scervellate"...


 

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