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[VIDEO] Le 8 dimensioni spirituali della poesia

La poesia aiuta a vivere o è la vita che aiuta a scrivere poesia? In questo video esploriamo le 8 "dimensioni" spirituali che la pratica della poesia può aprire in ciascuno di noi.


1. COGLI L’ATTIMO

Sono tante le definizioni che si sono date ai poeti. Quella che mi piace di più, e che si riferisce in particolar mondo a chi scrive haiku, è cacciatore di farfalle.

I poeti avanzano nella vita, con il loro retino, lo sguardo verso il cielo, pronti a catturare qualcosa di impalpabile, e fragilissimo.


Scrivere poesia affina i nostri sensi. E' un invito a catturare ciò che palpita nel presente.


2. ACCORGITI DEL REALE

Fare poesia non è solo collezionare istanti di bellezza, ma imparare a accorgersi delle cose. Fare attenzione al reale.


E’ cominciare a mettere insieme tante piccole intuizioni, tanti frammenti di verità. Proprio come accade per il "risveglio spirituale".


Osservare, ascoltare, gustare, sentire... la scrittura incisiva e simbolica della poesia ci incoraggia a fare attenzione al Mondo, a reinterpretarlo dandogli nuovi significati.


3. METTI A TACERE I PENSIERI

La poesia è immagine, sensazione. Un’immagine talmente forte da mettere a tacere quel chiacchiericcio insopportabile che fanno i nostri pensieri. La nostra mente razionale è in costante agitazione.


A forza di scrivere (e di leggere) poesia noi impariamo progressivamente a tacere. A fare spazio dentro e attorno a noi per l’arrivo di ciò che costituisce l’oggetto di tutti nostri desideri: l’infinito.


4. FAI SCOMPARIRE L'EGO

Un dei tanti effetti positivi di chi scrive, o legge, poesia è quella sensazione di benessere, quasi di piccola “ascesa” naturale che ne scaturisce con il tempo e la pratica.


Chi dice “io” all’interno dei versi di una poesia? E’ il poeta? E il lettore? E una proiezione, come direbbe Jung, del poeta sul lettore? O altro ancora?


La poesia sembra sgretolare tutte le trappole dell'ego e ne cura le ferite. I poeti "spezzettano" il mondo perché non possa essere più diretto, analizzato, ridotto da nessuno.


5. AMA LA NATURA

Esiste forse una fonte di ricchezza, di bellezza, più reale, più concreta, più tangibile della natura?


Per tutti quelli che si cimentano con la poesia, la dimensione della natura è fondamentale.

La natura, nelle sue molteplici forme e dimensioni – che sia essa natura umana, divina, terreste, psichica, materiale, sessuale, - è l’alpha e l’omega di ogni creazione poetica.


6. ACCETTA L'IMPERMANENZA

Il contatto, l’ascolto della natura fa crescere in noi una grande qualità che è l’umiltà. Questa permette di accettare l’impermanenza, di affidarsi con fiducia e innocenza – come fanno i bambini – al cambiamento.


Tutto, nell’universo, nasce e poi muore. Entrare nel mondo della poesia significa anche tornare costantemente faccia a faccia con questa verità.


7. PURIFICA E PURIFICATI

La poesia, la parola poetica lascia spazio al suono, alla metrica, all’immagine. Sottrae, pulisce, ritira. L’aggettivo è già di troppo, il verbo funziona meglio se sottinteso.


La poesia suggerisce, non dice tutto. E’ una ricerca della leggerezza.

Più la parola è leggera più può darci accesso al profondo. All’inconscio.


8. TROVA L'EQUILIBRIO

Molti poeti saranno d’accordo sul fatto che prima di potersi liberare dalle costruzioni della metrica e della forma, bisognerà prima padroneggiarle alla perfezione.


Una simile ricerca dell’equilibrio è al cuore della pratica poetica, come della nostra stessa esistenza.


Ma questo equilibro non si ottiene rispettando ciecamente le regole. E’ invece il frutto di un lavoro personale e continuo su se stessi, un espediente creativo per sublimare le regole, per andare oltre...

 

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