[VIDEO] ARCANO 6: "Iniziata"con la forza
- Elisabetta Giuliani
- 11 ott
- Tempo di lettura: 3 min
Ci sono anime che sembrano nascere fuori dal tempo. Non appartengono pienamente a nessuna terra, a nessuna genealogia chiara, a nessuna storia che possa essere tracciata con precisione nei registri anagrafici.
Sono anime che si rivelano nei sogni, nei simboli, nei lampi improvvisi dell’intuizione. Svetlana è una di queste...
La storia di un'Iniziata che non ha una data di nascita
La diciassettesima puntata di ARCANO 6, intitolata “Iniziata con la Forza”, ci conduce in un territorio sospeso tra realtà e mito. Qui raccontiamo la vicenda di una donna misteriosa, un essere liminale che attraversa il Mondo con il passo di chi conosce segreti antichi e non ha paura di guardare l’ombra negli occhi.
"Svetlana" - la chiameremo così - non sa quando è nata: non possiede una data, un riferimento temporale, un punto d’ingresso nella cronologia umana. Ma la sua vita, densa di simboli, sembra scritta secondo un calendario cosmico, non terrestre.
Le origini invisibili
Da parte di madre, Svetlana appartiene a una stirpe di donne legate alle tradizioni esoteriche slave — custodi di antichi rituali di guarigione, di parole magiche sussurrate nei boschi, di formule per dialogare con gli spiriti della natura.
Da parte di padre, la sua discendenza si incrocia con una loggia massonica deviata, un mondo di potere, manipolazione e conoscenze occulte usate non per l’elevazione, ma per il controllo.
Due linee di sangue opposte si incontrano in lei: la luce intuitiva e la conoscenza corrotta, la magia bianca delle madri e il sapere tecnico dei padri.
In questa unione impossibile si compie il suo destino: essere un canale tra due mondi, un portale vivente tra sacro e profano, spirito e materia, eros e conoscenza.
Infanzia ferita, potere risvegliato
La sua infanzia è segnata da un abuso. Un trauma che non la spezza ma la apre. Come accade nei grandi miti iniziatici, la ferita diventa il punto di accesso al mistero. Quando un’anima subisce una violazione, o soccombe o si trasforma: Svetlana sceglie la trasformazione.
I poteri psichici che in lei erano latenti si risvegliano precocemente — percezioni extrasensoriali, visioni, capacità di influenzare la materia. È come se, attraverso la sofferenza, il suo corpo fosse diventato un laboratorio alchemico, e la sua mente una soglia tra i mondi.
Nell’esoterismo slavo, la figura della “Vedma” — la strega-sapiente — è spesso associata al trauma e all’isolamento. Le donne scelte dagli spiriti, dicono le leggende, devono attraversare la morte prima di ottenere la conoscenza.
Svetlana incarna perfettamente questo archetipo: vittima e maestra, corpo violato e anima risvegliata.
Una storia d’amore magica
L’amore di Svetlana non è un amore ordinario. È un incontro karmico, forse una riconnessione tra anime che si erano già promesse in un altro tempo. L’uomo che entra nella sua vita non è un semplice amante, ma un catalizzatore.
In sua presenza, i fenomeni paranormali si moltiplicano: luci che si accendono da sole, sogni premonitori condivisi, oggetti che scompaiono e riappaiono, segni sincronici che sembrano orchestrati da una forza invisibile. È come se il loro legame aprisse portali.
Questa dimensione “magica” dell’amore è ciò che distingue Svetlana dalle storie umane comuni: la passione diventa rito, il corpo diventa tempio, l’unione fisica si fa atto iniziatico.
Nelle tradizioni tantriche, si direbbe che la sua è una via della Shakti, la dea che attraverso il desiderio risveglia la coscienza. Nelle vie occidentali, è l’Eros platonico che diventa ascesa: la fiamma che, se non brucia, illumina.
Chi è davvero Svetlana?
La domanda che attraversa l’intera puntata è questa: Chi è davvero Svetlana? Una donna traumatizzata in cerca di senso? Una veggente con poteri straordinari?
Forse Svetlana non è solo una persona, ma un’immagine collettiva: quella della donna che attraversa la distruzione per rinascere integra, che conosce il potere ma non se ne lascia possedere, che trasforma la sofferenza in conoscenza.
In questo senso, la sua storia parla a tutti noi, perché ognuno, in un modo o nell’altro, porta dentro di sé una Svetlana: una parte ferita e una parte magica, una genealogia di luce e una di tenebra.
Come le eroine dei miti antichi — Persefone, Iside, Vasilisa — Svetlana attraversa l’oscurità per recuperare la conoscenza perduta. E proprio nel suo corpo, nei suoi amori, nelle sue visioni, risorge l’immagine dell’Iniziata che sa che la vera forza non è mai dominare, ma comprendere.
Per partecipare alla trasmissione: contatto.arcano6@gmail.com
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