La Torre è l'Arcano Maggiore n°16 del Tarot. La lama rappresenta una torre di pietra colpita da un fulmine, o forse da un'esplosione interna. La sua sommità, costituita da una corona, è improvvisamente scoperchiata, mentre tutto attorno si diffonde una specie di pioggia di coriandoli. Due personaggi sembrano precipitare dalla Torre... o forse sono acrobati che danzano?
Secondo una delle più conosciute interpretazioni di questo Arcano, la Torre annuncia una sorta di punizione divina. E’ facile, qui, fare l’accostamento con la storia della Torre di Babele, non trovi?
Una punizione che non tocca solo l’edificio, ma l’Uomo in se per sé; ce lo fa capire un dettaglio della lama: la Torre è color carne. Metaforicamente, si tratta quindi del corpo umano che, improvvisamente, viene colpito da un fulmine, è attaccato e ferito. Eppure, di tutto il corpo, dell’intera torre, l’unica parte che ne esce davvero danneggiata è la sommità, il capo...
Molti potrebbero qui vedere una velata allusione alla necessità di abbandonare le trappole dell’Ego, di destituire la nostra mente dei pieni potere che le accordiamo, simboleggiati dalla corona merlata.
L'immagine fa pensare molti aneddoti storici, come quello di Napoleone che pare abbia strappato la sua futura corona dalle mani del papa per “consacrarsi” , da solo, imperatore.
Un gesto prometeico, quasi, audace e umanissimo, che costerà all’Uomo ambizioso la furia degli dei.
La Torre è quindi spesso interpretata dai commentatori del Tarot come quella fatalità, quel colpo del destino brutale che non ha nulla di provvidenziale e che viene a ricordare all’uomo qual è il suo posto nel mondo.
Continuare a pretendere il contrario, a incoronare l’incoronabile, equivale a condannare l’uomo ad una vita di sforzi inutili e senza senso, come nel mito di Sisifo.
Ma tu che cominci a conoscere la forza magica del Tarot, sai bene che ogni Arcano Maggiore è ambivalente. La Torre arriva con un monito, certo, ma nasconde anche una grande benedizione per il tuo sviluppo personale.
Se leggiamo con attenzione il passaggio della Bibbia che parla della Torre di Babele scopriamo che la distruzione della Torre non è una catastrofe, ma la soluzione di un problema. Dopo il diluvio universale, la terra intera diventa fertile, perché abbondantemente irrigata. Ma gli uomini, inveci di dedicarsi alla coltura dei campi, decidono di costruire una torre come atto d’amore: vogliono incontrare Dio.
Ma questo è un progetto folle, irrealizzabile.
Allora Dio crea la diversità delle lingue per separare gli uomini, per distorglierli dalla Torre e ricondurli alla coltivazione e alla cura della terra. Quella che provvederà alla loro reale sussistenza. Dalla Torre alla Terra.
Nella varie versioni del Tarot, la Torre è spesso rappresentata senza porte e finestre. La ricostruzione degli Arcani Maggiori ha permesso di ritrovare questo dettaglio importantissimo, dato che la porta con in basso le due finestre rappresenta i tre livelli canonici di ogni percorso iniziatico.
E’ facile ritrovare questa rappresentazione in molte incisioni alchemiche e in alcuni documenti massonici: l’iniziato deve in ordine
Accettare la conoscenza nuova (livello della preparazione)
Saper conservarla (livello dell’illuminazione)
Mollare poi la presa (livello dell’iniziazione)
E’ questo terzo momento quello in cui la misteriosa porta della Torre si apre...
I personaggi di questa Torre sembrano cadere, oppure danzare, come degli abili acrobati. Potremmo quasi vedere in loro i diavoletti in catene ai piedi del Diavolo che adesso si sono “umanizzati” e liberati allegramente dal giogo.
Il fulmine che colpisce l’intero edificio - l’intero organismo umano - non è distruttore ma trasformatore. Si passa dal potere materiale (Il Diavolo), alla folgorazione spirituale.
Di grado 6 come l’Innamorato, anche la Torre ci ripropone il tema dell’Unione, ma in un’ottava più alta direi, utilizzando una metafora musicale.
L’unione di cui si parla qui è quella dell’Anima con il suo Dio. In francese, infatti, questo arcano è chiamato "LA MAISON DIEU" (La Casa Dio), un'espressione che ne nasconde foneticamente un'altra, più profonda e segreta : L'AME-ET-SON-DIEU. L'Anima e il suo Dio.
Parole chiave
Rivelazioni e epifanie, esplosioni, incendi, terremoti, ribellione, rivoluzioni, superbia, casa, trasloco, castigo divino, implosione, malattia, crollo delle difese, rottura improvvisa, shock, ricostruzione, vita nuova, rivelazione di segreti.
E se la Torre ti parlasse...
Le cose. Le cose brutte, le cose tristi, le cose che non ci lasciano andare. Tutte queste cose stanno chiuse in una scatola. Aspettano di diventare grandi, sedimentano, proliferano.
Noi siamo la scatola. Con i nostri nervi tesi sulle cose brutte, le uniche che contano. Le sole che ci fanno ancora girare il sangue. Noi quella la scatola paziente, piena di vuoti. Noi il ricettacolo delle cose brutte che non ci lasciano andare. Syngué Sabour.
Siamo una torre costruita con strati di pietra paziente, una pietra leggendaria. Le possiamo sussurrare i nostri segreti, le sofferenze, finché questa, colma di dolore, non va in frantumi. Syngué Sabour.
Nella torre di pietra, che è il nostro cuore, teniamo strette le cose che non fanno per noi. Accumuliamo i compromessi, le parole non dette, gli sforzi che ci sono costati la salute. La rinuncia al vero amore.
- Tratto da Nostos, Archetipi Narratori
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