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Lo Splendor Solis, un viaggio negli splendori dell’Anima

Ventidue illustrazioni d’oro e d’argento, d’indaco e porpora preziosa… Ecco a voi lo Splendor Solis, letteralmente lo "Splendore del Sole", un manoscritto tedesco del XVI secolo, devenuto celebre per la sua serie di immagini a colori. E per i suoi alchemici segreti...


L’esemplare più antico dello Splendor Solis è conservato al Museo delle Incisioni su Rame di Berlino ed è stato creato tra il 1532-1535, molto probabilmente nella città di Augusta.


Si tratta di testo scritto su pergamena, splendidamente miniato, e dai bordi decorativi che molto ricordano lo stile del “Libro delle ore”, il libro devozionale molto popolare nel Medioevo.




Da questa versione originale, furuno poi realizzate una ventina di copie successive che si possono oggi ammirare alla British Library di Londra, a Parigi presso la Bibliothèque nationale ( MS. allemand. 113. XVIe ), e negli archivi storici di Cassel e Norimberga.

 

Titolo dell'opera, storia e contenuti

Splendor Solis. Il titolo dell'opera è già tutto un programma… “alchemico”! E si, perché questo Sole che brilla non è solo l'astro luminoso che regola la vita sulla Terra. Di ben altri "splendori" vuole parlarci l'ermetico Autore che, in queste pagine miniate, fa brillare il Sole dell’Anima.



Il testo si presenta come un'antologia di trattati e riflessioni di diversi autori, appartenenti a epoche più remote. Le illustrazioni riprendono, infatti, le miniature del Donum Dei, un’opera del XV secolo attribuita all’alchimista Georges Aurach, in cui tutte le figure sono rappresentate all'interno di vasi o ampolle.


L’autore inizia dando saggi suggerimenti ai “figli degli antichi Filosofi”, e affermando che rivelerà cose segretissime, sperimentate da lui stesso, viste “coi propri occhi” e toccate “con le proprie mani”.
Come altri alchimisti, Aurach sostiene infatti che "la nostra Pietra si fa di una cosa sola, l’hanno i ricchi, i poveri e si trova dappertutto."

Nel Donum Dei, così come nello Splendor Solis, viene dunque illustrato l'itinerarium simbolico di “morte e rinascita alchemica del Re” - il tempo dell'Ouroboros - attraverso un processo in sette ampolle, ciascuna delle quali è associata a un pianeta del Sistema solare.


La prima edizione a stampa di quest'opera eccezionale si trova nel terzo trattato dell'Aureum vellus, una racconta alchemica del 1599 attribuita a Salomon Trismosin, maestro di Paracelso.


Ristampato numerose volte e in diverse lingue - in francese, ad esempio, con il titolo "La toyson d'or" ou "La fleur des thrésors" - l’Aureum vellus ebbe il merito di far conoscere e commentare ampiamente lo Splendor Solis che, da allora, fu sistematicamente associato al nome di Salomon Trismosin.



 

Copie eccezionali, lo Splendor Solis di Londra

Conservato nella British Library di Londra con il codice di riferimento Harley Ms. 3469, questo manoscritto è, senza ombra di dubbio, il più bel trattato d'alchimia della storia.


Realizzata nel 1582, è proprio questa, infatti, la versione dello Splendor Solis più riuscita, esteticamente parlando. Di sublime bellezza, ognuna delle sue pagine contiene le chiavi della cabala, dell'astrologia e del simbolismo alchemico...


Come spiega Jörg Völlnagel, storico dell'arte:


Lo Splendor Solis non è affatto un manuale da laboratorio, una sorta di libro di ricette per l'alchimista che, seguendo le istruzioni, prepara la sua miscela e alla fine, nel recipiente, trova l'oro artificiale!
Al contrario, lo Splendor Solis è un trattato sulla filosofia dell'alchimia, una concezione del mondo secondo la quale l'uomo (l'alchimista) vive e agisce in armonia con la Natura, rispettando la creazione divina e allo stesso tempo interferendo con i suoi processi di espansione/contrazione…


È dunque attorno a questi temi complessi che ruotano i sette trattati del manoscritto e le sue splendide miniature. Ventidue, come le arcane lame dei Tarocchi.




Lo studioso Thomas Hofmeier osserva infatti che l'opera offre la somma di molte somme precedenti, o, per usare una metafora alchemica, lo Splendor Solis è la quintessenza dei trattati precedenti, che erano essi stessi il distillato di ben più antiche riflessioni.


Lo stesso autore sottolinea:

Per qualsiasi storico dell'alchimia, i sontuosi manoscritti dello Splendor Solis - i più belli tra quelli mai pubblicati - costituiscono la chiave di volta di una vasta “biblioteca alchemica”...
Su scaffali, cassetti, mensole e archivi di questa biblioteca immaginaria troviamo tutte le opere dei grandi alchimisti, raccolte durante una vita intera, ma è al centro della biblioteca, posto su una scrivania, che spicca lo Splendor Solis, il culmine massimo della conoscenza alchemica.

Non a caso, nel corso dei secoli, lo Splendor Solis è stato il punto di riferimento - e d’ispirazione! - di molti altri autori, come William Butler Yeats, James Joyce e Umberto Eco.


 

Le Illustrazioni

Lo Splendor Solis è decorato da ventidue illustrazioni a piena pagina, molte delle quali sono particolarmente elaborate. Si tratta di veri e propri dipinti di grande formato, incorniciati da motivi stilistici che rappresentano fiori o animali, tipici della tradizione rinascimentale nordeuropea.


Come richiesto dalla natura dell’opera, tuttavia, ognuna di queste illustrazioni è profondamente ermetica e segreta. Difficile per un "non iniziato" riusciure ad orientarsi in questa foresta di simboli, di messaggi ambivalenti e immagini enigmatiche...


Tuttavia, per chi ha occhi per vedere e orecchi per intendere questo manoscritto pittorico è una vera e propria guida all'Alchimia, una guida visiva e vivente. Le sue ventidue immagini forniscono, infatti, un percorso illustrato utile alla creazione della "tintura rossa", meglio conosciuta come la Pietra Filosofale.


Avventurarsi tra le sue pagine è come cadere nella tana del Bianconiglio: di tutta l'Alchimia, lo Splendor Solis rivela sia il piano essoterico (cioè i fini materiali) che l'esoterico (cioè i fini spirituali)..


E' dunque un "pio desiderio" pensare di poter trasformare il piombo in oro? No!, risponde lo Splendor Solis. E ci spiega come fare, in queste 22 immagini:




Le Sette Parabole

Immagine 5: Minatori che scavano la collina

Immagine 6: Filosofi sotto l'albero.

Immagine 7: Il Re che annega

Immagine 8: Resurrezione della palude.

Immagine 9. Ermafrodito con uovo.

Immagine 10. Tagliare la testa del Re.

Immagine 11. Bollire il corpo nel recipiente.


Le Sette Fiaschette

Immagine 12: Saturno - Drago e bambino.

Immagine 13: Giove - I tre uccelli.

Immagine 14: Marte - L'uccello a tre teste

Immagine 15: Sole - Il Drago a tre teste

Immagine 16: Venere - Coda di pavone

Immagine 17: Mercury - La Regina Bianca

Immagine 18: Luna - Il Re Rosso


Immagine 19: Il Sole nero

Immagine 20: Bambini che giocano

Immagine 21: Donne che lavano i vestiti

Immagine 22: Il Sole che sorge sulla città

 

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