Garlasco e le Idi Hecateane - Analisi psicomagica del delitto di Chiara Poggi, parte 4
- Elisabetta Giuliani
- 12 ago
- Tempo di lettura: 3 min
Il delitto di Garlasco, che nel 2007 ha scosso l’Italia intera, è rimasto impresso nella memoria collettiva come uno dei casi più controversi e discussi della cronaca nera. Ma se lo osserviamo attraverso la lente della psicomagia e della lettura simbolica, emergono connessioni sorprendenti con riti antichi e archetipi femminili millenari. Nella quarta ed ultima parte di questa analisi psicomagica, ho esplorato il legame fra questa vicenda e le Idi Hecateane — meglio conosciute come Nemoralia o Festa delle Torce — le celebrazioni dedicate a Diana Nemorensis, dea della caccia, della luna e delle acque.
Garlasco e le Idi Hecateane- Analisi psicomagica del delitto di Chiara Poggi, parte 4
Le Idi Hecateane, o Nemoralia, erano un’importante festa religiosa dell’antica Roma, celebrate ogni anno alle Idi di agosto (circa il 13 del mese) presso il lago di Nemi, nel santuario di Diana Nemorensis.
I pellegrini percorrevano processioni notturne portando fiaccole e candele, offrivano fiori e pane alla dea, e compivano riti di purificazione.
La Festa delle Torce era anche un momento di protezione e libertà: venivano onorate le donne, gli schiavi liberati e gli animali, in un’atmosfera sospesa tra sacro e comunitario...
Diana e Hecate: luce e ombra di un archetipo
Nell’immaginario antico, Diana e Hecate condividono tratti e simboli: entrambe legate alla luna, alla natura selvaggia, alle soglie e alla magia.
Diana rappresenta la luce e la caccia, Hecate custodisce gli incroci e i confini tra il mondo visibile e quello invisibile.
Le Idi Hecateane celebravano proprio questa doppia natura: il potere femminile nella sua polarità luminosa e oscura.
Il delitto di Garlasco e le risonanze rituali
In questa lettura psicomagica, il delitto di Garlasco presenta sorprendenti risonanze con i temi delle Idi Hecateane/
la figura della giovane donna come fulcro del rito (archetipo della vergine sacrificale);
la soglia simbolica fra luce e tenebra;
il bisogno collettivo di purificazione;
la partecipazione, anche inconsapevole, della comunità come spettatrice di un atto rituale.
La coincidenza temporale con le Idi di agosto e la risonanza con i simboli di Diana Nemorensis non vanno lette come “prova” di un nesso causale, ma come eco archetipica: un antico schema che riemerge sotto forma di evento moderno.
Archetipi femminili e memoria collettiva
L’archetipo di Diana/Hecate rappresenta la potenza femminile in tutte le sue sfaccettature: protettrice, cacciatrice, madre, strega, custode delle soglie.
Quando un evento tragico come il delitto di Garlasco scuote l’opinione pubblica, attiva inconsciamente questi simboli, rinnovando narrazioni antichissime di morte e rinascita.
La psicomagia ci invita a riconoscere e trasformare queste energie, affinché la memoria collettiva non rimanga intrappolata nel trauma ma lo integri come occasione di consapevolezza.
Guardare la cronaca attraverso il prisma del mito significa infatti fare un’archeologia dell’inconscio: riportare alla luce ciò che le società moderne credono di aver dimenticato.
Il delitto di Garlasco, in questa prospettiva, si inserisce in una lunga catena di riti collettivi in cui la comunità, spesso senza rendersene conto, rivive simboli e cerimonie che appartengono a un passato arcaico.
Vuoi scoprire l’analisi completa?
Guarda qui la quarta parte della mia indagine:
Questo approfondimento non intende sostituirsi alla verità processuale. È un’indagine simbolica e archetipica, un atto poetico e psicomagico per restituire senso al caos interiore e riconoscere i miti che continuano a vivere attraverso di noi.
Il linguaggio non serve solo a spiegare il mondo.
Serve a re-inventarlo.
Prenota la tua consulenza psicomagica,
scrivimi via email o clicca qui [link al modulo di prenotazione].