Garlasco, un rito collettivo? - Analisi psicomagica del delitto di Chiara Poggi, parte 1
- Elisabetta Giuliani

- 7 lug
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 28 lug
Il delitto di Garlasco ha scosso l’Italia non solo per la brutalità del crimine, ma anche per l’intensità con cui l’opinione pubblica si è identificata con la vicenda. Al di là dei fatti giudiziari, esiste un piano più sottile — simbolico, archetipico, psicomagico — attraverso cui possiamo leggere questo caso come un rito collettivo incompiuto.
Garlasco, un rito collettivo? - Analisi psicomagica del delitto di Chiara Poggi, parte 1
In psicomagia, ogni evento traumatico che cattura l’immaginario collettivo rivela ciò che una società non riesce ad affrontare coscientemente. Il femminicidio di Chiara Poggi, giovane, bella, “perfetta” nella sua apparente normalità, ha toccato corde profonde nella psiche nazionale.
Non è un caso che l’attenzione mediatica si sia concentrata ossessivamente su ogni dettaglio della sua vita e di quella del principale imputato, Alberto Stasi: la casa, le scarpe, i computer, le telefonate. Come in un rituale antico, ogni elemento è diventato simbolico, caricato di significati occulti.
In questa dinamica, il colpevole non è più solo un individuo: diventa il capro espiatorio su cui proiettiamo le ambiguità della nostra cultura, le zone d’ombra della famiglia borghese, i non detti sulla sessualità, sul potere e sulla violenza. La comunità osserva, partecipa, giudica — e si purifica.
La ritualizzazione del delitto di Garlasco si manifesta nei cicli infiniti di notizie, analisi, documentari, podcast: ogni nuova narrazione riattiva l’energia del trauma, ma anche il desiderio collettivo di comprendere, dominare, esorcizzare. Come in un atto psicomagico, si cerca una trasformazione simbolica attraverso la ripetizione, affinché ciò che è inaccettabile diventi almeno pensabile.
Leggere questo delitto attraverso la lente della psicomagia non significa negare la giustizia, ma cogliere i messaggi nascosti che l’inconscio collettivo lancia attraverso eventi-limite. Il caso Garlasco diventa così un specchio oscuro: riflette le paure, le ipocrisie e i desideri repressi di un’intera società. Scopri qui l'analisi psicomagica completa.
Comprendere il delitto di Garlasco come rito collettivo significa restituire profondità a un fatto altrimenti ridotto al sensazionalismo. È un invito a guardare oltre l’apparenza, a trasformare l’orrore in coscienza, il giudizio in consapevolezza.
Il linguaggio non serve solo a spiegare il mondo.
Serve a plasmarlo.
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