Elisabetta Giuliani

16 gen 20211 min

[VIDEO] S.O.S POESIA - Gli oppressori tranquilli parlano nei telefoni

Aggiornato il: 23 gen 2021

Parigi, gennaio 2021. Al centro di una nuova tempesta mediatica troviamo tre insoliti “attori”: il Governo francese, una segreteria telefonica... e la poesia! Cosa sta accadendo alla “più discreta delle arti”? Questo video traccia qualche scenario. Trattatelo bene, è il mio piccolo manifesto.

Un grande temporale
 
per tutto il pomeriggio si è attorcigliato
 
sui tetti prima di rompere in lampi, acqua.
 
Fissavo versi di cemento e di vetro
 
dov’erano piaghe murate e membra
 
anche di me, cui sopravvivo. Con cautela, guardando
 
ora i tegoli battagliati ora la pagina secca,
 
ascoltavo morire
 
la parola d’un poeta o mutarsi
 
in altra, non per noi più voce. Gli oppressori tranquilli
 
parlano nei telefoni, l’odio è cortese, io stesso
 
credo di non sapere più di chi è la colpa.
Scrivi, mi dico, odia
 
chi con dolcezza guida al niente
 
gli uomini e le donne che con te si accompagnano
 
e credono di non sapere. Fra quelle dei nemici
 
scrivi anche il tuo nome. Il temporale
 
è sparito con enfasi. La natura
 
per imitare le battaglie è troppo debole. La poesia
 
non muta nulla. Nulla è sicuro, ma scrivi.

- Traducendo Brecht, F. Fortini



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