Elisabetta Giuliani

28 set 20212 min

20XXII, Almanacco psicomagico . Il racconto umano del Tempo.

Aggiornato il: 14 apr 2023

Enigma dei filosofi, parametro di calcoli scientifici e metafisici, mistero dei Poeti, il Tempo è da sempre uno dei temi più affascinanti e complessi che accompagnano l'Umanità. In che modo le nostre società raccontano la loro relazione al tempo e alla memoria?

Tra pochi giorni entreremo nell'ultimo trimestre dell'anno, forse quello più introspettivo: le giornate si accorciano, perdiamo ore di luce, le temperature si fanno più severe. Tutto, nella Natura, sembra invitarci progressivamente al ritiro e alla riflessione...

Un tempo per fare l'inventario, insomma: tiriamo bilanci sull’anno appena trascorso e, parallelamente, iniziamo a proiettare idee, intenzioni e buone risoluzioni per l’anno a venire.

Almanacchi e calendari scandiscono le nostre azioni, ci danno i loro appuntamenti, quasi fossero vecchi rituali. Senza accorgercene, in questo ritmo ciclico di date e consuetudini, noi partecipiamo al Racconto Sacro del Tempo.

" Come mai, se il tempo non esiste, noi siamo fatti su schema temporale? "

- Cesare Pavese, Diari

Ogni fine d’anno, noi ci interroghiamo su un "fenomeno" in cui la dimensione cosmica – i grandi movimenti celesti, le rivoluzioni dei pianeti, l'assetto degli astri – si incontra con una dimensione più “umana” : il tempo dell'uomo va addomesticato, compreso, piegandolo sia alle necessità della vita, del lavoro, del riposo, della festa, ma anche all’esigenza importantissima del ricordo e della ritualità, quindi della ripetizione.

E infatti, gli orologi, i calendari, gli almanacchi e i lunari rappresentano bene la doppia dimensione del tempo, cosmica e umana. Non esprimono solo il tempo lineare – quello che, ogni anno, che ci fa avere ogni anno un anno in più ! – ma raccontano e indicano anche il cosiddetto tempo ciclico, il tempo dell’Ouroboros, che sempre ritorna uguale.

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